La Toscana torna al centro della politica nazionale
di Rudy Caparrini
Metropoli Day, 27 maggio 2007

In questa settimana la Toscana è stata il fulcro della politica a livello nazionale. La conferenza sulla famiglia che si sta svolgendo a Firenze ha visto arrivare in città le massime cariche istituzionali, fra cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ben dieci ministri. Negli stessi giorni, Bertinotti era nel capoluogo per celebrare i cinquant'anni dell'Arci. Pure il centrodestra si mostra attento alla Toscana. La visita di Silvio Berlusconi a Lucca, a sostegno del candidato a sindaco per la Casa delle Libertà, palesa un grande interesse da parte del leader di Forza Italia per la nostra regione. Già in aprile, in occasione del congresso dei DS che ha sancito il passaggio al Partito Democratico, Firenze era stata crocevia delle grandi manovre politiche. La nostra città è pure al centro del dibattito su riforme istituzionali e legge elettorale giacché proprio qui, presso la Fondazione Spadolini, si sono tenuti due importanti seminari convocati dal ministro Vannino Chiti. Questa centralità assegnata alla nostra regione deve essere accolta con favore. Spesso ci eravamo lamentati del fatto che la Toscana veniva trascurata dai leader nazionali. I molti eventi che hanno visto la regione protagonista ci impediscono di evocare questo alibi.

Inoltre, in questo governo vi sono ben quattro ministri toscani: Giuliano Amato, Rosy Bindi, Vannino Chiti, Fabio Mussi. A fronte di questi dati di fatto, adesso tocca noi toscani di non gettare l'opportunità che la politica nazionale ci sta offrendo. Dobbiamo avere un approccio propositivo e si deve abbandonare il provincialismo che spesso ci ha frenato. A nostro parere, si possono scorgere segnali confortanti pure a livello locale. Molto positivo è il dibattito intrapreso in Regione per ridurre i costi della politica, indipendentemente dalle decisioni che ne scaturiranno. Interessante appare pure il fermento che anima gli schieramenti politici. I gruppi di centrosinistra discutono in modo serio del Partito Democratico. Il centrodestra toscano, da parte sua, mostra segni di una certa vitalità politica avanzando l'ipotesi di dare vita al Partito delle Libertà. Ora di deve proseguire su questa strada. Gli addetti ai lavori fiorentini, sia i politici sia i mezzi di informazione, devono occuparsi dei grandi temi, perché prestando attenzione alle questioni alte si può contribuire allo sviluppo della nostra regione. La politica italiana ha restituito alla Toscana il valore che merita. Se perderemo l'occasione la colpa sarà solo nostra.


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