A Firenze nel 2009 potrà esserci una competizione vera
di Rudy Caparrini
Metropoli Day, 02 giugno 2007

Il primo turno delle amministrative offre lo spunto per alcune osservazioni significative in vista della scadenza del 2009, che vedrà alle urne tutto il resto della Toscana. In particolare, si può affermare che pure nella nostra regione potrebbe essere tramontata l'epoca della vittoria scontata della sinistra. Tale considerazione ci suggerisce una riflessione con riferimento a quella che potrebbe essere la corsa per la carica di sindaco di Firenze. A differenza di quanto accadde nel 2004, con Domenici che al secondo turno si trovò praticamente senza alcun avversario, stavolta potremmo assistere a una competizione vera dal punto di vista politico. Il centrosinistra dovrà scegliere bene il suo candidato per Firenze e dotarlo di un programma che possa rispondere alle richieste dell'elettorato. Soprattutto, il prescelto dovrà raccogliere un consenso tale da essere candidato unico dell'Unione. Una condizione fondamentale in vista del passaggio al Partito democratico, fatto che già sta dividendo non poco il popolo della sinistra. Se non si dovesse presentare compatta a sostegno di un unico candidato, la sinistra toscana potrebbe correre i medesimi rischi della "sorella rossa" Emilia Romagna, dove il centrodestra riuscì nell'impresa di conquistare Bologna con Giorgio Guazzaloca nel 1999.

A fronte delle difficoltà che già ora si intravedono nel centrosinistra, nel 2009 la Casa delle libertà potrà (e quindi dovrà) giocare le sue chance fino in fondo. Il centrodestra potrebbe avere una grande opportunità per cogliere un risultato storico, a patto di avere un candidato autorevole. Per trovare la personalità idonea il centrodestra può percorrere due strade diverse. L'ideale sarebbe di trovare un Guazzaloca fiorentino. Una candidatura trasversale, non associabile a nessun partito preciso. Un personaggio che già abbia ricoperto cariche di tipo sociale al servizio degli interessi della sua città (Guazzaloca era stato presidente della locale Confcommercio). Altrimenti, se non si dovesse individuare un Guazzaloca fiorentino, allora la Cdl potrebbe puntare su un giovane. In ogni caso, dovrà trattarsi di una persona già nota per il suo impegno in politica o in ambiti simili. Riteniamo che in entrambi gli schieramenti esistano personalità di ottimo livello e capaci di gestire con competenza l'interesse pubblico. Siamo certi che la prospettiva di una competizione seria aiuterà questi personaggi a emergere. Firenze merita di avere due candidati all'altezza per la poltrona di sindaco.


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