La sfida elettorale per Lucca, conclusasi con l'elezione a sindaco di Mauro Favilla della Casa delle Libertà, è stata quella che più ha suscitato interesse a livello regionale. Si è trattato di una competizione di buon livello, dalla quale si possono trarre tanti segnali confortanti "bipartisan". Prima di tutto, i due schieramenti hanno saputo scegliere i candidati con largo anticipo. Ciò ha conferito loro una legittimità altrimenti difficile da ottenere soprattutto per il 73enne Favilla, che rischiava di apparire come la scelta di ripiego e quindi perdente in partenza. Il tempo a disposizione ha permesso ai contendenti di studiare bene le esigenze della città. Appena saputo della sua vittoria Favilla, piuttosto che evocare proclami generici e astratti, ha parlato subito di cose concrete: ospedale, nomina di un nuovo capo della ragioneria, sosta e viabilità. Ciò rivela come il nuovo sindaco abbia bene in mente quali sono le priorità della città. Ammirevole è pure la scelta di Favilla di rinunciare allo stipendio di sindaco. Un atto concreto di riduzione dei costi della politica, spesso evocata a parole ma poi disattesa nei fatti. Si potrà obiettare che Favilla può permettersi questo lusso, essendo egli commercialista ed avendo la pensione di senatore.
Tuttavia, molti altri a livello nazionale si trovano nella medesima condizione del neo sindaco di Lucca, se non migliore, eppure non ci pensano proprio a rinunciare al lauto stipendio di parlamentare. Buoni esempi giungono pure dal centrosinistra. Nonostante certi organi di informazione lucchesi parlino di toni aspri durante la campagna, a noi osservatori esterni sorprende il fair play manifestato dagli sconfitti a partita finita. Andrea Tagliasacchi, candidato a sindaco dell'Unione, si è subito complimentato con Favilla. Lo stesso ha fatto Alessandro Tambellini, capolista dell'Ulivo. Atteggiamenti ammirevoli che fanno onore a una città in buona salute, lanciata verso traguardi di prestigio. Lucca è ormai assurta a capitale italiana delle scuole di alta formazione. Qui si trovano Stogea (Formazione Manageriale), IMT (Istituzioni, Mercati, Tecnologie) e Campus (Università per il turismo). Non è un caso che Berlusconi stia pensando di fondare proprio a Lucca l'Università del Pensiero liberale, delegata a formare la classe dirigente del centrodestra. Lucca è una città piccola che pensa in grande. Tutto l'opposto di Firenze, città grande che pensa in piccolo. Speriamo che la lezione di Lucca possa essere fatta propria da una Firenze bisognosa di grandi progetti.
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![]() di Rudy Caparrini prefazione di Franco Cardini ed. Masso delle Fate, 2006 |