La votazione in Consiglio comunale a Firenze sull'ordinanza per i lavavetri offre lo spunto per una serie di riflessioni di valore sostanziale. Oltre a mostrare le difficoltà della giunta Domenici, apparsa divisa su un tema fondamentale per i cittadini, il dibattito ha fatto emergere pure l'accresciuto spessore politico palesato dal gruppo fiorentino di Forza Italia, i cui voti sono stati determinanti per l'approvazione della mozione voluta dal sindaco. Si è trattato di una pregevole prova di responsabilità e competenza da parte del gruppo azzurro a Palazzo Vecchio, capace di adottare un comportamento degno di una forza politica che vuole governare la città. Forza Italia ha appoggiato il sindaco perché i contenuti del documento erano in linea con quelle che sono sempre state le idee del maggiore partito della Casa delle libertà. Non avrebbe avuto senso opporsi alla mozione di Domenici per mera contrapposizione. Forza Italia ha mostrato personalità, determinazione e quell'opportunismo fondamentale per avere successo in politica. Il partito-azienda, molte volte accusato di dilettantismo e incompetenza politica (non sempre a ragione), ha palesato stavolta grande astuzia nella tattica messo in atto.
Votando la mozione di Domenici, Forza Italia ha contribuito ad acuire la crisi in corso all'interno della maggioranza, perché ora il sindaco e la sua giunta potranno sempre essere accusati dalla sinistra radicale di avere accettato i voti degli azzurri. A quel punto, Domenici si è venuto a trovare in imbarazzo ed è stato costretto a mutare atteggiamento. La bocciatura del successivo ordine del giorno presentata proprio da Forza Italia, che in fondo solo sosteneva la giunta e la incoraggiava a continuare per la via intrapresa, è stata in verità una nuova vittoria per i berlusconiani di Firenze. Il gruppo della sinistra favorevole alla linea di Cioni e Domenici ha di fatto sconfessato le sue stesse idee, giacché ha rifiutato tale documento non per i suoi contenuti ma solo perché presentato da un partito di opposizione. Forza Italia, invece, ha mostrato coerenza e attaccamento ai contenuti programmatici, requisito essenziale per ambire al governo della città. La maturità espressa in questa situazione potrebbe avere segnato il punto di svolta per conferire al gruppo fiorentino di Forza Italia quella statura politica che da tempo andava ricercando.
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