Intervista a Peggy Petrakakos, console onorario di Grecia in Toscana
di Rudy Caparrini
27 dicembre 2004

"Noi greci guardiamo al passato per proiettarci nel futuro"

Donne greche protagoniste quest'anno: Atene deve molto al suo sindaco Dora Bakoyannis e Gianna Angelopoulos ha guidato le Olimpiadi. Davvero in Grecia il potere è donna?

Ci sono tante individualità di spicco in questo momento. La Bakoyannis è un personaggio di grande spessore politico e culturale, destinata a incidere a lungo nella politica greca. La Angelopoulos è un'altra grande personalità, capace di allestire un'Olimpiade magnifica. Meritano di essere citate anche Anna Psaroudi-Benaki, presidente del parlamento ellenico e co-presidente dell'Assemblea Parlamentare Euro-Mediterranea, Vasso Papandreou e Anna Diamantopoulou, hanno ricoperto incarichi importanti come commissari alla UE, nonché l'intramontabile Irene Papas. Non dimentichiamoci che in passato era emersa una stella di prima grandezza come Melina Mercouri: possedeva tutte le qualità migliori di una donna, bellezza compresa.

Il 2004 è stato l'anno della Grecia, con un'edizione memorabile delle Olimpiadi. Che impatto hanno avuto i Giochi sulla società ellenica?

Le opere realizzate in occasione di Atene 2004 hanno cambiato il volto del nostro paese. La preparazione del grande evento ha consentito ai greci di intervenire nei punti ove vi erano carenze, ovvero nel settore delle infrastrutture. Atene è oggi una grande capitale europea, una città dinamica e viva. Le Olimpiadi hanno mostrato il vero volto della Grecia contemporanea, rivelando un paese orgoglioso del proprio passato ma proiettato nel futuro. La cerimonia d'inaugurazione era proprio finalizzata a questo: il connubio fra una storia gloriosa e la capacità di mostrarsi moderni ed efficienti. Il 2004, tuttavia, va ricordato anche la vittoria della Grecia nel Campionato Europeo di Calcio.

Le prossime Olimpiadi, quelle invernali, si svolgeranno nel 2006 in Piemonte. Crede che anche l'Italia potrà trarne benefici?

Ne sono certa. Torino e il Piemonte sapranno senza dubbio cogliere l'occasione per realizzare cose importanti.

Il 2004 ha significato per voi anche mutamenti politici, con la vittoria del conservatore Karamanlis. Si dice che le differenze fra destra e sinistra in Grecia sono lievi, quasi inesistenti. E' davvero così?

Pur se si fondano due ideologie diverse, in effetti non vi sono molte divergenze fra i due schieramenti. La campagna elettorale si è svolta in modo tranquillo, all'insegna del rispetto reciproco. Chi ha perso ha accettato la sconfitta con civiltà. L'approssimarsi delle Olimpiadi ha manifestato una grande coesione del paese, con maggioranza e opposizione che hanno lavorato in sintonia per il successo della manifestazione.

Veniamo al Suo ruolo di console onorario in Toscana. La penisola ellenica e la nostra regione presentano un legame radicato nei secoli, non è vero?

Esatto. Basterebbe ricordare che l'ultimo duca di Atene nel secolo XV, prima che fosse occupata dai turchi, era un certo Neri Acciaioli, un fiorentino "doc". Dopo la caduta di Costantinopoli, avvenuta nel 1453, molti greci emigrarono in Toscana formando una grande colonia a Livorno. I discendenti di tali famiglie ebbero un ruolo di primo piano nella rivoluzione che, iniziata nel 1821, condusse la Grecia all'indipendenza pochi anni dopo.

Ci dica un po' i numeri della comunità ellenica nella nostra regione?

In Toscana vivono circa 2.000 greci, quasi tutti concentrati a Firenze. Molti altri sarebbero i cittadini di origine greca, ma ormai essi sono italiani a tutti gli effetti.

Si può dire che esiste una comunità greca a Firenze?

Non si può parlare di comunità perché la vicinanza con la Grecia consente a ciascuno di loro di tornare a casa assai spesso e li solleva dall'esigenza di ricostruire un ambiente familiare, altrimenti necessario per fronteggiare la nostalgia.

Parlava prima di Dora Bakoyannis. Possiamo fare un paragone fra la prima cittadina di Atene e il nostro sindaco Domenici?

Sinceramente penso che non si possa fare alcun paragone, perché si tratta di due personalità forti e dotate di un largo seguito popolare, ma chiamate ad operare in contesti molto diversi fra loro. Atene è una grande metropoli, con circa 4 milioni di abitanti, ed essendo una delle capitali Europee svolge un ruolo di carattere politico che Firenze non è chiamata a svolgere.

Il patrimonio artistico e culturale è un elemento che accomuna Firenze e la Sua Grecia. Crede che le nostre potenzialità siano sfruttate al meglio?

E' tipico di ogni paese colto avere problemi nella gestione della cultura. Potremmo certo migliorare qualcosa, poiché i risultati attuali in materia di turismo non possono essere considerati soddisfacenti in rapporto allo straordinario patrimonio naturale, artistico e culturale di cui disponiamo. Firenze e la Grecia, studiando misure opportune, possono attirare tutti quei turisti che, nel 2004, hanno scelte altre mete nel Mediterraneo. Deve farci riflettere la crescita enorme del turismo in Turchia, un paese con un buon patrimonio ma certo non superiore a Grecia e Toscana.

Già il turismo. Quanti turisti ellenici si recano a Firenze?

Molti, pur se non si hanno cifre precise. Il fascino di Firenze è profondo in terra ellenica.

Ogni anno tanti fiorentini si recano in Grecia ma non esiste alcun volo diretto dalla nostra città verso Atene. Come ovviare a tale carenza?

E' uno mio principali obiettivi. Da molto tempo sto lottando per sopperire a tale lacuna ma spesso sono entrati in scena elementi che hanno reso impossibile l'accordo. Sono, tuttavia, ottimista poiché paiono esserci buone possibilità per istituire tale collegamento nel 2005. Credo si tratti di uno strumento assolutamente essenziale.

Arte e infrastrutture. Si dice che la metropolitana non può essere fatta a Firenze perché, appena si scava, si trovano oggetti di valore archeologico. Atene lo ha realizzato pur essendo assai più antica di Firenze. Come si spiega ciò?

La metropolitana di Atene è il frutto di molti anni di studio approfondito. Dopo avere analizzato a fondo la questione del vincolo archeologico, si è lavorato in modo da potere conciliare due esigenze basilari: rispetto del patrimonio storico e necessità di costruire un'opera di fondamentale utilità per la città. Il cosiddetto "sviluppo sostenibile" di cui tanto si parla. Non entro nel merito se Firenze debba o meno costruire la metropolitana. Penso, tuttavia, che l'esperienza di Atene meriterebbe di essere analizzata con la dovuta attenzione da ogni parte del mondo.

Rapporti di affari Toscana-Grecia. Come si va?

Direi molti bene. Negli ultimi quattro anni l'interscambio è raddoppiato e si prospetta un ulteriore miglioramento. Un aspetto in particolare indica un imminente aumento del volume d'affari: ogni anno sempre più toscani acquistano una casa in Grecia. E' il segno che vi è intenzione di recarsi spesso in terra ellenica, con conseguente creazione di un circolo virtuoso capace di incrementare il business.

Ci dica alcuni motivi per cui un imprenditore toscano dovrebbe investire in Grecia.

Posso elencare molte buone ragioni. Per la tranquillità e la stabilità politica che stiamo dimostrando da molti anni. Per la bellezza del nostro paesaggio. Per il clima mite che ci accompagna tutto l'anno. Infine, suggerisco di investire in Grecia perché, ancor più dopo le Olimpiadi, siamo un paese moderno, efficiente e dotato di infrastrutture d'avanguardia.

Lei abita nella nostra città da molti anni. Possiamo trovare delle somiglianze tra Firenze (e la Toscana) con la Grecia?

Le somiglianze sono tantissime. Un aspetto trascurato, ma importante, è l'affinità in materia di cibo. In Grecia abbiamo la minestra di fagioli, che è uno dei piatti più famosi in Toscana. La cucina, d'altronde, è indice di cultura. Firenze e la Grecia sono le culle della civiltà europea ed è normale che si somiglino in tutto, anche nel cibo.

In cosa sono diversi greci e fiorentini?

Vi è un aspetto che ci differenzia in modo netto. Noi ellenici cerchiamo sempre di coniugare la storia con presente e futuro. I toscani, invece, sono a volte un po' troppo innamorati della loro meravigliosa storia.

Cosa le piace di più di Firenze?

Adoro Firenze per l'arte. Sono giunta qui venticinque anni fa, per studiare architettura, perché affascinata dalla grande storia di questa città. Penso che la Firenze del Rinascimento abbia raccolto il testimone dai greci, come espressione massima della civiltà occidentale dopo la caduta di Costantinopoli.

Si sente parlare di gemellaggio tra Firenze e Atene. E' cosa possibile?

Se un gemellaggio si dovesse fondare sull'identità culturale non ci sono dubbi: nessuno è più affine di Firenze e Atene. Il gemellaggio, però, si basa anche su elementi politici, giacché deve essere siglato da due amministrazioni municipali. Questo rende la cosa più complessa, poiché chiama in causa interessi di altra natura, non semplici da fare coincidere.


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