Da un po’ di tempo c’è una parola che ricorre sovente sui giornali: “eccellenze”. Con riferimento a Firenze e alla Toscana, se ne parla ormai in varie circostanze e in differenti contesti, fin quasi a conferire un significato mitico ai concetti di “eccellenze toscane” (o semplicemente “fiorentine”). In queste settimane, tale parola magica è stata ampiamente celebrata a vari livelli istituzionali. La Regione ha dedicato la Festa della Toscana al tema “Giovani talenti e magnifiche eccellenze”, con una serie di manifestazioni volte a premiare e valorizzare chi si è distinto in modo in vari ambiti, conferendo lustro alla nostra terra. Un altro evento degno di rilievo è stato promosso dalla Commissione Cultura del Comune di Firenze.
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Si tratta del Forum del progetto “Firenze Sapere”, la rete cittadina che mira a integrare in unico sistema l’insieme dei soggetti pubblici e privati impegnati in settori di altissima qualità quali l’arte, l’artigianato, la moda, il restauro, le scienze, le nuove tecnologie, la musica l’alimentazione. Le eccellenze toscane sono apprezzate pure fuori dei confini regionali. Alla Fiera campionaria delle qualità, svoltasi a Milano, hanno riscosso un grande successo i prodotti agricoli toscani, l’olio d’oliva in particolare (rappresentato dal Consorzio per la Tutela dell'Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP). Il contemporaneo svolgimento di queste manifestazioni ci suggerisce riflessioni di natura differente, passibili di suscitare sensazioni di segno opposto.
Leggendo la cosa dal punto di vista positivo, fa piacere notare che la Toscana e Firenze sono capaci di formare e di premiare profili di eccellenza in vari settori, personalità apprezzate in tutto il mondo. Guardando l’altra faccia della medaglia, invece, sorge spontaneo un ragionamento antitetico. Esprimendoci in maniera semplice e chiara, occorre domandarsi se a Firenze, accanto a questi fuoriclasse di vari campi del “Sapere e del Saper fare”, vi siano pure amministratori capaci e competenti, all’altezza della grande fama che la città si è meritata in molti secoli di storia. Almeno in questo frangente, la classe dirigente politica di Firenze (di maggioranza e di opposizione) non pare adeguata al prestigio che la città si è guadagnata in altri settori. Firenze è ingessata da anni, incapace di prendere qualsiasi decisione. Speriamo che presto possano emergere delle “eccellenze fiorentine” in politica, una materia tanto detestata ma che, in realtà, è la sola di cui non possiamo fare meno nella nostra vita.
Il pericoloso malumore dei verdi fiorentini
![]() di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera ed. Polistampa, 2007 |
![]() di Rudy Caparrini prefazione di Franco Cardini ed. Masso delle Fate, 2006 |