La Fiorentina ce l'ha fatta! Al termine di una stagione tiratissima la squadra ha difeso con le unghie il quarto posto. Quindi, si può accedere ai preliminari della Champions League. L'approdo nella massima competizione europea è un traguardo straordinario, oltreché pienamente meritato.
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Adesso che l'obiettivo è stato conseguito, è opportuno rendere a tutti i giusti onori. Non vi molto da aggiungere con riferimento ai meriti del mister Prandelli e della squadra, giacché è già stato detto e scritto abbastanza al riguardo. Identica considerazione vale per il direttore sportivo Corvino, le cui qualità sono state evidenziate in maniera evidente. Qualche parola in più, invece, merita di essere spesa a favore della proprietà viola, alias la famiglia Della Valle.
All'inizio della stagione, si erano udite molte critiche nei confronti degli azionisti di maggioranza, accusata di non avere investito abbastanza per rendere la squadra all'altezza delle ambizioni dei tifosi. I risultati ottenuti in questa stagione impongono di rivolgere un degno plauso ai Della Valle. Non è necessario scrivere alcun “epinicio” in loro favore. Nessuno intende glorificare la famiglia marchigiana che detiene il pacchetto di maggioranza della Fiorentina. Tuttavia, un ringraziamento si presenta alquanto doveroso da parte dei tifosi e dell'intera città di Firenze.
Non vi è dubbio che non sono dei santi e ciò non è affatto rilevante. Francamente, non crediamo che i tifosi della fiorentina abbiano alcun desiderio di avere uomini di buona volontà ma senza capacità professionali. Neppure possono definirsi mecenati, né filantropi. Neanche questa può essere una colpa, poiché tali figure leggendarie non appartengono più alla nostra epoca. A chi accusa la famiglia marchigiana di avere agito da meri speculatori, avendo essi acquisito la società gigliata a costo esiguo dopo il fallimento, si può rispondere affermando che nessun altro pretendente si era fatto avanti. Senza spremersi le meningi, è facile comprendere che alternative migliori al gruppo Tod's non ve ne erano, ne paiono esserci all'orizzonte Chi ha a cuore le sorti della Fiorentina, ovvero le migliaia di appassionati che domenica hanno festeggiato al Franchi e altrove, dovrebbe essere ben lieto di avere cotanti proprietari.
I Della Valle hanno costruito un vero impero economico, fatto di sostanza e non di “aria fritta”. Diego e Andrea non sono ereditieri che hanno dissipato il patrimonio familiare. Al contrario, essi hanno contribuito in modo determinante alla crescita dell'azienda insieme al padre Doro. Il sottoscritto parla con cognizione di causa, essendo tali informazioni frutto della testimonianza di un signore che moltissime cose sa a proposito dei Della Valle. Si tratta di Michael Geller, un gentile e stimato businessman americano che ebbe la ventura di conoscere i proprietari di Tod's all'inizio degli anni Settanta, quando l'azienda dei Della Valle era una fabbrica di piccole dimensioni. Diego e Andrea erano poco più che ragazzi.
Il signor Geller, che è stato testimone della crescita esponenziale di questa realtà, ricorda come qui ragazzi avessero già all'epoca grandi progetti. Tuttavia, ferma restando l'ambizione di far crescere la loro azienda, i giovani Della Valle si presentavano dotati della giusta dote di pragmatismo. Per usare un'espressione facilmente leggibile, siamo in presenza di "sognatori che riescono a mantenere i piedi per terra".
La linea con la quale hanno impostato la gestione dalla Fiorentina riflette il modo di operare tipico della famiglia. Si investe ma, al tempo stesso, si guarda al bilancio. Osservando i risultati ottenuti, la filosofia adottata fino ad ora pare essere tata vincente. Se è consentito esprimere un'opinione personale, crediamo che Firenze abbia bisogno di persone che ragionano in questo modo. Con la speranza che i Della valle possano condurre ala Fiorentina a raggiungere i medesimi traguardi conseguiti in ambito imprenditoriale.
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La Grecia contemporanea (1974-2006) di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera ed. Polistampa, 2007 |
Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005 di Rudy Caparrini prefazione di Franco Cardini ed. Masso delle Fate, 2006 |