Comune senza maggioranza
di Rudy Caparrini
Metropoli Day, 10 novembre 2007

La disputa sul minuto di silenzio per ricordare Giovanna Reggiani è servita a dimostrare, per l'ennesima volta, che non vi è più una maggioranza politica in Palazzo Vecchio. I partiti che sostengono la giunta guidata da Leonardo Domenici sono apparsi palesemente divisi su una questione che non presentava particolari difficoltà. Al contrario, per il centrosinistra era l'occasione per ricompattarsi e fare bella figura senza correre alcun rischio. In fondo, essere solidali con una persona barbaramente uccisa da un criminale non comporta alcuna scelta a favore del razzismo e della xenofobia. Inoltre, la questione era di interesse fiorentino a causa del fatto che in città vive la sorella della vittima. La presa di posizione del sindaco Domenici, che di fatto ha sconfessato la decisione del Partito Democratico e di Sinistra Democratica, è l'emblema delle tensioni e dei disaccordi che regnano sovrani nella coalizione di centrosinistra.

Troppe volte le forze politiche che appoggiano la giunta non hanno votato in modo omogeneo, costringendo il sindaco a ricercare maggioranze variabili su materie molto importanti. Sull'ordinanza che mette al bando i lavavetri, non dimentichiamolo, la giunta fu salvata dal voto a favore di parte di Forza Italia. Nel caso del minuto di silenzio, il Partito Democratico e Sinistra Democratica sono in sintonia con "Un'altra città un altro mondo", il gruppo guidato da Ornella De Zordo che sta all'opposizione, mentre lo SDI e i Verdi si sono trovati allineati alle posizioni espresse dal centrodestra. Sulla tramvia pure esistono delle divergenze di opinioni non da poco (basti pensare all'imbarazzo dei Verdi per il taglio degli alberi). Sembrerebbe impossibile andare avanti con queste condizioni.

Tuttavia, la giunta resiste e tutto fa pensare che sarà capace di chiudere la legislatura, che termina nel 2009. Da qui ad allora dovremo abituarci a un continuo tira e molla in seno alla maggioranza, con decisioni prese in extremis dopo minacce di rottura. Ma Domenici resisterà perchè pure l'opposizione di centrodestra vuole che vada avanti. La Cdl a Firenze non sarebbe pronta in caso di convocazione immediata di nuove elezioni. Ancora non è emerso il tanto atteso candidato del centrodestra per Palazzo Vecchio. Il caso delle frizioni sorte in Consiglio Regionale per la vicepresidenza in quota alle opposizioni rivela che la Cdl in Toscana non è affatto coesa. Per entrambi i Poli, almeno per il momento, è quindi preferibile che tutto resti così com'è.


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