"Cipro: il dialogo può riprendere"
di Rudy Caparrini
Mondo Greco 03 marzo 2008

Con Vincenzo Greco andiamo a scoprire cosa potrà cambiare con l’elezione di Dimitris Christofias.

La vittoria di Dimitris Christofias nelle recenti elezioni presidenziali a Cipro offre lo spunto per riflessioni di vario genere. I media e le diplomazie internazionali si interrogano ora sulle possibili conseguenze di questo cambio al vertice della repubblica cipriota. Per capire se davvero diamo di fronte a una svolta abbiamo intervistato il nostro amico e collega Vincenzo Greco, uno che la politica Cipro la conosce come pochi altri. Il dott. Greco è consigliere della parlamentare europea greca Maria Eleni Koppa e studioso della questione cipriota, autore fra l’altro del libro “Greci e Turchi tra convivenza e scontro” (ed. FrancoAngeli). Caro Vincenzo, davvero ora il dialogo può riprendere? Oppure si deve essere tuttora cauti?

L'elezione di Dimitris Christofias crea nuove speranze non solo per la ripresa, ma anche la riuscita del dialogo per il quale c'era un accordo sin dall'ottobre scorso. Per la prima volta, infatti, viene un presidente di Sinistra che da sempre sosteneva la riunificazione dell'isola sulla base di una sistemazione federale e bizonale, con il riconoscimento della parità politica tra i greco e i turco-ciprioti. Questo però non risolve automaticamente i problemi che da 34 anni rimangono irrisolti, come per esempio quelli che riguardano la redistribuzione territoriale, il recupero delle proprietà, la permanenza o no dei coloni, e soprattutto la garanzia della vivibilità della nuova sistemazione.

Vi è la volontà da parte dei turchi ciprioti di riprendere il negoziato?

Pare di sì. Subito dopo le elezioni, infatti, il leader turco-cipriota Mehmet Ali Talat ha chiamato per congratularsi con Christofias per la sua elezione e i due hanno deciso di incontrarsi prossimamente. Il problema, però, qui è che la parte turca sostiene che base del negoziato deve essere il piano Annan che nel 2003 è stato baciato dal 74% dei greco-ciprioti. Personalmente, sono fiducioso che questo ostacolo sarà superato; del resto, bisogna essere realisti e capire che il piano era il risultato di un lungo negoziato sotto l'egida del Segretario Generale dell'ONU e che alcune delle sue previsioni non erano negative - il nuovo negoziato servirà a migliorare quelle considerate controproducenti.

E la Turchia come valuta questo evento? È positivo per Ankara l’elezione di Christofias?

Per il momento, alla tua domanda risulta difficile rispondere, visto che non ci sono dichiarazioni sostanziali da parte di Ankara. Penso, comunque, che la posizione della Turchia si riflette su quelle dei turco-ciprioti. A mio avviso, il problema, qui, si concentra al tema della presenza delle truppe di occupazione sull'isola, visto che il nuovo presidente greco-cipriota è convinto sostenitore della necessità della completa demilitarizzazione dell'isola e Ankara non sembra disposta ad accettarla.

La vittoria di Christofias suscita interesse anche per il fatto che proviene dal partito comunista. Quali sono le caratteristiche del partito Akel?

Akel non può oggi essere considerato come un partito comunista in senso stretto. Si potrebbe forse parlare di un partito euro-comunista. Sin dal 1995, infatti, l'Akel ha abbandonato il suo tradizionale rifiuto all'adesione di Cipro nell'Ue e recentemente Christofias ha dichiarato durante un suo discorso nel Parlamento Europeo che come presidente non tenterà la trasformazione socialista, ma solo la riunificazione di Cipro. Durante tale visita a Bruxelles ho avuto occasione di conoscerlo personalmente e apprezzare la sua serietà politica. Penso che egli abbia sincera volontà di contribuire alla risoluzione di questo perenne problema.

Quanto conta la carica del Presidente della Repubblica a Cipro? Può egli agire in autonomia oppure rischia di essere bloccato da veti da parte delle forze politiche in Parlamento?

La carica di Presidente è centrale in ogni sistema presidenziale, ma la Repubblica di Cipro è una democrazia funzionante e, quindi, anche il presidente deve prendere in considerazione le posizioni di tutti i partiti politici che si riuniscono nell'ambito del Consiglio Nazionale. L'importante è quindi l'esistenza di un ampio Consensus politico per le grandi questioni con la riunificazione dell'isola. Rispetto alla necessità di quest'ultima si potrebbe sostenere oggi che tale consensus esiste in linea di principio.

Come ha reagito il governo di Atene di fronte a questo risultato elettorale? Davvero il premier ellenico Karamanlis è stato lieto dell’uscita di Tassos Papadopoulos? Atene ha salutato l'elezione di Christofias, come avrebbe fatto anche nel caso di rielezione di Papadopoulos. Karamanlis ha collaborato con Papadopoulos e lo stesso farà con Christofias. Ora se il primo ministro preferisca l'uno piuttosto che l'altro, io personalmente non lo posso sapere.

Un tempo Cipro era un tema che tanto stava a cuore al cittadino greco medio. Suscita ancora tanto interesse la sorte dell’isola oppure, come qualcuno sostiene, i giovani ellenici oggi meno interessati alla questione?

Non ho dati precisi, ma anche a me pare che i greci siano ormai stanchi e che sentono piuttosto la questione come un peso per la politica estera della Grecia. La maggioranza dei giovani greci sono oggi - come altrove in Europa - poco interessati delle questioni politiche.

In conclusione, ti chiedo di sbilanciarti in un’opinione “delicata” in quanto esperto della materia. Secondo te, conviene alla Grecia e ai greco-ciprioti di Nicosia a riunificazione dell’isola?

In effetti, a questa domanda è difficile da rispondere. Ti posso solo dire che a mio avviso alla Grecia conviene una qualsiasi soluzione alla quale siano d'accordo i greco-ciprioti. Dal 1974, infatti, la Grecia affronta rivendicazioni turche nell'Egeo e altri problemi bilaterali che la toccano più direttamente. Di conseguenza, la sua speranza è che una soluzione del problema di Cipro faciliterebbe la piena normalizzazione dei rapporti greco-turchi. La riunificazione dell'isola, però, è una questione che riguarda in primis i ciprioti che siano essi di origine greca o turca.


La Grecia contemporanea 1974-2006 La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007
  Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005, di Rudy Caparrini Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005
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prefazione di Franco Cardini
ed. Masso delle Fate, 2006


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