Mercoledì 19 marzo è andato in onda l’ultimo atto del tormentone Osama bin Laden. Sul web è circolato, infatti, un nastro registrato nel quale il capo di al-Qaeda (o chi per lui) minaccia l'Unione europea di rappresaglie durissime. Gli Stati della Ue sono accusati con riferimento alle orami famosissime vignette satiriche sul profeta Maometto, risalenti al 2005. Gli strali di Osama non risparmiano neppure Papa Benedetto XVI, accusato di essere artefice di una nuova crociata contro l'Islam.
La notizia offre l’opportunità di ribadire nuovamente un certo scetticismo al riguardo. In tempi non sospetti, già si erano espressi dei dubbi sulla veridicità dei messaggi attribuiti a bin Laden con due diverse analisi: Osama bin Laden potrebbe essere veramente morto (12 maggio 2005); quella voce non sembra proprio di Osama bin Laden (23 gennaio 2006). L’audio andato in onda in questi giorni, una volta di più, ci lascia perplessi sia per i contenuti sia per la scelta dei tempi.
A parte il fatto che neppure in tale occasione si hanno immagini del leader di al-Qaeda, che delle video cassette ne faceva grande uso fin dagli anni 90, appare davvero strana la scelta di certi argomenti a discapito di altri. Non è da bin Laden, ad esempio, evitare ogni riferimento agli Stati arabi e musulmani che hanno ottimi rapporti con l’Occidente, con gli Usa in particolare. Inoltre, non si comprende perché siano stati evitati fatti significativi accaduti di recente e relativi ad Arabia Saudita e Palestina, due fra le tematiche più considerate da Osama. La recente di visita di Bush ai reali sauditi poteva offrire il fianco a feroci attacchi contro il governo "corrotto e traditore" di Riyad, da sempre fedele alleato degli Usa nella regione. Pure la situazione in Palestina avrebbe potuto stimolare una riflessione di bin Laden contro Israele, con riferimento ai fatti sanguinari di Gaza e dell’attentato al seminario rabbinico di Gerusalemme.
Quanto agli strali rivolti agli europei, si può facilmente obiettare che ogni allusione a fatti e persone sia incredibilmente priva di coordinamento cronologico. Per un efficace comunicatore come bin Laden, da sempre attento alla tempistica quanto ai contenuti stessi, non ha molto senso citare adesso le vignette satiriche su Maometto, argomento non più capace di infiammare le masse come lo fu nel febbraio 2006. Meno che mai si può includere nella strategia terroristica la critica a Benedetto XVI. Il capo di al-Qaeda, infatti, avrebbe gioco assai più facile ad accusare il Pontefice in seguito al discorso di Ratisbona del 12 settembre 2006, nel quale il capo spirituale dei cattolici fu accusato di avere offeso la fede musulmana. In questo preciso momento, questa sorta di fatwa contro il Papa appare poco spendibile ai fini di un eventuale invito al jihad contro la cristianità.
Queste osservazioni vanno a sommarsi ai molti punti oscuri non ancora chiariti sul Osama, a cominciare dal suo precario stato di salute (è in dialisi da anni) che rende davvero improbabile che continui a rifugiarsi in ambienti nei quali la sopravvivenza e le cure sarebbero difficili per chiunque. Pertanto, come già osservammo nell’analisi pubblicata il 23 gennaio 2006, neppure stavolta la voce di questo audio ci pare da attribuire a Osama bin Laden, a dispetto delle presunte patenti di attendibilità attribuite da esperti quasi tutti - e non casualmente - americani.
Il fatto che l’audio sia andato in onda in occasione del quinto anniversario della guerra in Iraq induce ancora una volta a pensare che il capo di al-Qaeda in vita sia utile a Bush per giustificare un conflitto che definire fallimentare è addirittura poco. La dietrologia non dovrebbe essere utilizzata dagli analisti, che sono a chiamati a giudicare con un certo nesso di scientificità gli eventi rifuggendo le vulgate e i pettegolezzi. Col passare del tempo, tuttavia, i dubbi non si dissolvono e anzi diventano più profondi che mai. La prova contraria che potrebbe fugare ogni dubbio sull’autenticità di questi messaggi, ovvero un Osama bin Laden che appare in video e che si comporti da leader di al-Qaeda come lo è stato agli inizi della sua carriera, non è stata esibita neppure stavolta. Il mistero sulla sorte dell’uomo più ricercato del mondo è sempre più denso di ombre.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007
Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005
di Rudy Caparrini
prefazione di Franco Cardini
ed. Masso delle Fate, 2006