L’olio d’oliva in Grecia: un simbolo dell’intera nazione
di Rudy Caparrini e Paolo Giusti
Foro Ellenico 2/2006

La pianta d’olivo è una delle colture più tipiche dell’intero bacino del Mediterraneo, tanto da potere essere considerato uno dei simboli stessi del Mare Nostrum. Nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo si trovano circa 750 milioni di piante, pari al 95% degli alberi d’olivo presenti in tutto il mondo. Nel Mare Nostrum si produce il 99% dell’olio d’oliva dell’intero pianeta. Il significato di questa pianta e del suo frutto è ben spiegato dallo scrittore croato Predrag Matvejevic nel suo “Breviario Mediterraneo”, splendida e impareggiabile antologia del Mare Nostrum: “La produzione dell’olio non è solo un mestiere, è una tradizione. L’oliva non è solo un frutto: è anche una reliquia”.

Quel che scrive Matvejevic, che corrisponde a verità per l’intero bacino del Mediterraneo, è valido in modo particolare per la Grecia. La Repubblica Ellenica è a tutti gli effetti la patria dell’albero d’olivo e dei suoi frutti (olive e olio). L’olivo è nato in Grecia e alla civiltà ellenica deve la sua affermazione e la diffusione nel Mediterraneo e in tutto il resto del mondo. La mitologia greca narra della creazione di questa pianta, facendo riferimento a una diatriba tra Poseidone ed Athena i quali, volendo entrambi ottenere il diritto di edificare un proprio tempio sull’Acropoli, offrirono due loro “invenzioni” originali a Zeus. Ne uscì vincitrice Athena che inventò l’olivo, rispetto a Poseidone che creò il cavallo. Questo episodio della mitologia è rappresentato in una scultura di Fidia, posta in origine sul frontone occidentale del Partenone e oggi conservato al British Museum di Londra.

Per ciò che concerne la storia, le prime notizie relative all’albero d’olivo risalgono al 3500 avanti Cristo. Le prime coltivazioni sorsero a Creta in tale periodo, quando stava muovendo i primi passi la grande civiltà minoica. L’albero d’olivo più antico si troverebbe proprio a Creta, precisamente a Pano Vouves, nei pressi di Chania. Intorno al 2000 avanti Cristo, la coltivazione dell’olivo si era ampiamente affermata a Creta, divenendo un pilastro dell’economia cretese. Dall’isola di Minosse l’olivo fu esportato nella Grecia continentale e in tutto il bacino del Mediterraneo. Sono stati gli antichi greci a diffondere nel Mare Nostrum questo albero. Nell’antichità, l’olio d’oliva era utilizzato, oltre che come cibo, per altre funzioni. L’olio era ampiamente usato in medicina perché utile per molti tipi di cure. Ippocrate, il più grande medico dell’antichità, lo usava sistematicamente i suoi pazienti. Oltre alla medicina, l’uso dell’olio era largamente diffuso come cosmetico e per rituali sacri.

Oltre alla storia e alla mitologia, anche ai giorni nostri l’olio d’oliva è un prodotto di notevole importanza la Grecia, con una valenza significativa di natura economica, sociale e culturale.

Dal punto di vista quantitativo, la Repubblica Ellenica è il terzo produttore al mondo dopo Spagna e Italia, con una produzione annuale che si aggira sulle 430mila tonnellate. Nella stagione 2005 in Grecia, come in tutto il Mediterraneo, vi è stato un calo nella produzione complessiva, ma in modo meno marcato rispetto gli altri paesi produttori. Si stima che la raccolta del 2005 sia stata inferiore, in media, del 30% rispetto al 2004.

Secondo dati del Ministero degli Esteri di Atene, sono ben 120 milioni gli alberi d’olivo in terra ellenica. La coltura dell’olivo si espande su un totale di 600mila ettari e sono oltre duemila le aziende operanti nel settore, perlopiù di piccole dimensioni e a conduzione familiare. Considerando anche l’indotto, l’industria olearia coinvolge ben 450mila famiglie.

Le regioni della Repubblica Ellenica dove l’olivo è maggiormente radicato sono tre: Creta, Peloponneso e Grecia Centrale. Le prefetture greche che si collocano ai primi posti per la produzione dell’olio d’oliva sono Heraklion (Creta) e Messinia, la provincia del Peloponneso che comprende Kalamata, località conosciuta nel mondo per le sue celebri olive scure (Calamon).

Sotto il profilo della qualità del prodotto, la Grecia è primatista indiscussa a livello mondiale nel comparto dell’olio extravergine. Tale denominazione indica la categoria più pregiata di olio in assoluto, contraddistinta dal fatto che il tasso di acidità deve essere inferiore a 1%. L’olio d’oliva prodotto in Grecia, secondo il parere degli esperti, si distingue per il suo sapore particolare, essendo assai ricco di sostanze organolettiche e vitamine. Ciò è riconosciuto anche dalle Direttive dell’Unione Europea, che hanno stabilito che la Grecia è zona di raccolta di alta qualità, idonea a conferire la ‘Denominazione di Origine Protetta’ (DOP). Il livello qualitativo eccellente dell’olio di Grecia è confermato dai molti riconoscimenti ottenuti dai prodotti ellenici a livello internazionale. Nel Febbraio 2005, ad Amburgo, la giuria dei “mastri d’olio” appartenenti a quattro paesi (Italia, Spagna, Grecia, Germania) ha attribuito a un olio di produzione ellenica, il titolo di miglior Olio d’oliva Extravergine, nella serie Kolymbari DOP. Tale marchio si è imposto fra 500 campioni partecipanti da tutto il mondo.

La Grecia è il paese col più alto consumo di olio pro capita: oltre 16 chilogrammi annui per persona, di gran lunga superiore a Spagna e Italia. A Creta il consumo medio annuo di olio d’oliva pro capita raggiunge quota 30 chilogrammi per persona. Studi scientifici sostengono che l’ottimo stato di salute di cui godono i greci dipende anche dal largo consumo di olio d’oliva, elemento naturale e determinante per il benessere fisico. Non a caso, l’olio d’olivo è un pilastro della dieta mediterranea, sinonimo di alimentazione salutare.

L’incidenza olio d’oliva nell’economia ellenica è notevole e sta assumendo un peso crescente, come viene riconosciuto da tutti gli organi di governo. Il ministero dell’economia, nella relazione annuale presentata nel mese di settembre del 2005, ha menzionato l’olio d’oliva al primo posto come emblema dei prodotti greci di alta qualità.

In effetti, a livello politico l’olivo e la sua coltivazione hanno rappresentato una priorità dei governi ellenici a partire dal secolo XIX. Sono stati moltissimi i sussidi erogati a favore di tale coltura e questo spiega perché la Grecia, a dispetto delle dimensioni ridotte, si ponga oggi ai primi posti nel mondo sia per la quantità prodotta sia per il livello avanzato delle tecnologie utilizzate.

A testimonianza di un valore sociale e culturale ragguardevole, in Grecia vi sono alcuni musei dedicato all’olivo e all’olio. Il più importante di questi è il “Museo dell’oliva e dell’olio d’oliva greco”, che si trova a Sparta (Peloponneso). Altri musei sono presenti a Kapsaliana Arkadi (Creta) e nell’isola di Andros, nell’arcipelago delle Cicladi. Scopo di questi musei è di promuovere la cultura dell’olivo, fornendo informazioni riguardanti la coltivazione di questa pianta in tutta la Grecia.

L’olio prodotto nella Repubblica Ellenica sta conoscendo un crescente successo a livello internazionale, in particolare nel mercato italiano. Secondo dati resi noti dall’ufficio di Atene dell’Istituto per il Commercio Estero (ICE), nella nota congiunturale novembre 2005, tra gennaio e giugno dello scorso anno il volume delle esportazioni di olio d’oliva ellenico verso l’Italia era stato pari a € 118 milioni. Questa cifra segna un incremento del 330% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2004, che aveva segnato un record negativo con una quota di vendite di appena € 28 milioni. Il dato del 2005 è comunque ragguardevole anche se comparato al 2003, che registrò vendite per un totale di € 71 milioni. Complessivamente, gli introiti derivanti dalle vendite dell’olio d’oliva nel mercato italiano rappresentano il 16,9% del totale delle esportazioni greche verso l’Italia, con un’incidenza percentuale più che tripla rispetto al 2003 (5,8%) e al 2004 (4,5%).

Circa metà della produzione complessiva greca viene assorbita dal mercato italiano. In Italia l’olio ellenico, oltre ad essere venduto come tale, viene mescolato con gli oli locali per migliorare la loro qualità. Visto l’incremento registrato nel 2005, in prospettiva futura l’olio greco potrebbe acquistare ulteriori quote di mercato nel Bel Paese.


La Grecia contemporanea 1974-2006 La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007
  Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005, di Rudy Caparrini Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005
di Rudy Caparrini
prefazione di Franco Cardini
ed. Masso delle Fate, 2006


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