"Karamanlis può farcela"
di Rudy Caparrini
Mondo Greco 28 settembre 2007

Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, esamina il risultato delle elezioni del 16 settembre

Alla luce dei risultati di domenica 16 settembre, si può parlare di vittoria o di sconfitta per Karamanlis e Nea Demokratia?

“Numericamente, è una vittoria di misura. Politicamente, pareva debole, ma a rafforzarla sono state, e oggi paiono ancor più profonde e dolorose, le divisioni nel Pasok, il maggior partito di opposizione, sconfitto dagli elettori. La fragilità del Pasok, dove si consuma il conflitto tra il leader, George Papandreu, e l’ex ministro Evangelos Venizelos, è l’asso nella manica del premier Karamanlis, che affronterà senza troppi patemi l’inizio della legislatura”.

Konrad Adeanuer, mitico cancelliere della Germania occidentale dal 1949 al 1963, riuscì a governare per un’intera legislatura con un solo voto di scarto. Ce la farà Karamanlis a governare con un margine così risicato?

“Non ho sfere di cristallo. Analizzando la situazione in questo momento, si potrebbe dire che Karamanlis può farcela. Del resto, Adenauer è sempre stato il punto di riferimento del premier. Ma una legislatura è lunga e gli ostacoli non mancano, Anzi, sono ben visibili”

A causa di un margine così ristretto, si può pensare che questo governo non potrà attuare tutte le riforme strutturali che aveva in mente. Dovendo compiere una scelta, quale sarà la priorità del nuovo esecutivo ellenico?

“Prima di tutto consolidarsi. Se l’opposizione non si ricompatta in fretta, Karamanlis navigherà a vista per qualche tempo, prima di affrontare i nodi più delicati: penso, ad esempio, alla riforma del sistema pensionistico. Altre nubi non vedo, almeno nell’immediato. Anche il famoso rapporto Zorbas, sulla gestione non proprio ortodossa dei fondi-pensione, che ha sfiorato il governo conservatore, sembra dimenticato”.

Entriamo un po’ nello specifico dei singoli partiti, iniziando da Nea Demokratia. Tutti sappiamo che all’interno dei conservatori vi è una forte rivalità fra Costas Karamanlis e Dora Bakoyannis (erede della dinastia Mitsotakis). Crede che la Bakoyannis potrà rivendicare la leadership del partito, magari chiedendo una “staffetta” alla guida del governo nazionale?

“Karamanlis ha vinto ancora, quindi le ambizioni di Dora Bakoyannis resteranno in cassaforte. Però la ministra degli esteri è giovane e può aspettare. Le occasioni non mancheranno”

La sconfitta del Pasok è stata pesante soprattutto per il suo leader George Papandreou, battuto senza attenuanti per la seconda volta da Karamanlis. Pensa che Papandreou dovrebbe dimettersi?

“George Papandreu è un galantuomo. Non ha il carisma del padre Andreas e credo che, al prossimo congresso del Pasok, tutto si chiarirà. Se non avrà la fiducia del partito, si dimetterà”.

La consultazione del 16 settembre ha registrato un’affermazione superiore alle previsioni per comunisti e l’estrema destra del Laos. Come si può spiegare questa pericolosa tendenza all’estremismo per l’elettorato greco?

“Protesta, stanchezza, e qualche insidioso refolo di antipolitica. Più che il KKE colpisce l’affermazione dell’estrema destra del LAOS. Temo che LAOS sarà l’ostacolo più duro per Karamanlis. E anche per il Paese”.

Fino ad oggi la politica greca si distingueva per il reciproco rispetto esistente fra i contendenti. Dopo queste elezioni, pensa che il clima politico possa mutare e divenire più “velenoso”?

“Di sicuro. Ma più che “veleno” fra avversari e contendenti, temo il “veleno” all’interno dei partiti. Quel che sta accadendo nel Pasok ne è la dimostrazione”.


La Grecia contemporanea 1974-2006 La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007
  Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005, di Rudy Caparrini Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005
di Rudy Caparrini
prefazione di Franco Cardini
ed. Masso delle Fate, 2006


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