Il 25 marzo, alla Casa Bianca, si e tenuta una speciale cerimonia per festeggiare il 184esimo anniversario dell'indipendenza della Grecia. A tale evento ha presenziato il ministro degli esteri greco, Petros Molyviatis. Il capo della diplomazia ellenica ha compiuto una visita di cinque giorni negli Usa, dove ha avuto colloqui con alti esponenti dell'amministrazione Bush, fra cui il segretario di stato Condoleeza Rice e il sottosegretario, Richard Burns (che e stato ambasciatore in Grecia dal 1997 al 2001). Del viaggio merita di essere rimarcata un'affermazione di Condy Rice, che ha definito la Grecia "il massimo alleato americano nell'area", con riferimento ai Balcani. Pare che si sia verificata una svolta nelle relazioni fra Usa e Grecia, che hanno avuto rapporti difficili a partire dal 1974, anno in cui la penisola ellenica vide la fine della Giunta dei colonnelli, che aveva conquistato il potere grazie ai buoni uffici della Cia. Nel 1974 ebbe origine la questione di Cipro, per la quale gli ellenici hanno sempre rimproverato agli americani di avere favorito la Turchia. Altri motivi del contendere fra Usa e Grecia si sono avuti per le Olimpiadi del 1996, che Atlanta "scippò" ad Atene, e per la questione della Macedonia, che Washington ha riconosciuto con tale nome, contro la volontà dei greci che la chiamano FYROM (Former Yugoslav Republic of Macedonia - Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia).
Di fronte a una simile metamorfosi diplomatica, si potrebbe pensare che la Grecia, che era definita come "la più antiamericana fra le nazioni europee", abbia scelto una nuova linea politica. Per avallare tale tesi, i più critici nei confronti dei greci chiamano in causa le Olimpiadi che, a loro modo di vedere, sono state un disastro economico di cui il paese pagherà un prezzo alto per molti anni. Da qui nascerebbe l'esigenza di ricercare il sostegno economico e politico della superpotenza americana. In realtà l'attuale governo di Atene non ha affatto cambiato opinione su Cipro e Macedonia, le due priorità della politica estera ellenica. E più verosimile credere che siano stati gli americani a mutare atteggiamento verso i greci. Gli Usa, prendendo atto di quella che è la situazione nei Balcani, hanno dovuto riconoscere che la Grecia si è ritagliata un ruolo di primo piano nella regione. Atene sta svolgendo da anni un'opera incisiva, sia dal punto di vista diplomatico sia sotto il profilo economico. Nel marzo 2002 ha avuto inizio il piano quinquennale HIPERB (Piano Ellenico per la Ricostruzione Economica dei Balcani), destinato a sei paesi: Albania, Bosnia, Bulgaria, Jugoslavia (Serbia e Montenegro), Macedonia, Romania. Il governo greco ha stanziato 550 milioni di euro per favorire lo sviluppo economico degli stati menzionati.
La Grecia svolge un ruolo da protagonista anche per mezzo del "Patto per la Stabilità dell'Europa Sud-Orientale" (SPSEE), un'intesa multilaterale costituita nel 1999 per iniziativa dell'UE sotto gli auspici dell'OCSE. Scopi principali del SPSEE sono: la promozione della democrazia e dei diritti umani, lo sviluppo economico e la coesione sociale in un contesto stabile e sicuro. I paesi destinatari del piano d'intervento sono: Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Jugoslavia, Macedonia, Romania, Moldavia. La Grecia si è impegnata a fornire assistenza nei settori dello sviluppo economico, dell'affermazione della democrazia e dei diritti umani, difesa e sicurezza, giustizia e affari interni. La Grecia è, inoltre, partecipe di un altro programma di sviluppo regionale, quello relativo alla Cooperazione Economica del Mar Nero (BSEC). Si tratta di un'intesa molto ampia, che include 20 milioni di chilometri quadrati e annovera una popolazione totale di 330 milioni di abitanti. La presenza nel BSEC conferisce ad Atene il ruolo di cerniera fra l'Europa e il bacino del Caspio, area dalle immense riserve energetiche e dal crescente valore geopolitico. Si comprende che il contributo della Grecia è cruciale per ogni iniziativa relativa all'Europa sudorientale. Balcani, Mediterraneo Orientale e Mar Nero sono destinati a giocare un ruolo cruciale nei futuri equilibri internazionali. Washington ha compreso che Atene è un tassello fondamentale per costruire un sistema di alleanze in tale area.
La Grecia contemporanea (1974-2006) di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera ed. Polistampa, 2007 |
Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005 di Rudy Caparrini prefazione di Franco Cardini ed. Masso delle Fate, 2006 |