Siamo ormai prossimi al 7 giugno, data d’inizio del Campionato Europeo di calcio, che si svolgerà in Austria e Svizzera. Un appuntamento molto atteso, non solo per i greci ma anche per il folto (e crescente) popolo dei filellenici di tutta Italia, di cui Mondo Greco vuole ergersi a rappresentante ufficiale. In tale circostanza saremo chiamati a difendere il titolo conquistato nel 2004 in Portogallo. Saremo di fronte alla più impegnativa delle prove: confermarsi protagonisti di eccellenza nello sport più popolare al mondo.
Con estremo orgoglio viene scritto “saremo” perché il sottoscritto intende affermare pubblicamente che tiferà Grecia! Opinione personale che non vincola nessun altro, pur se ogni adesione alla causa ellenica sarà ovviamente gradita…
È doveroso ricordare che ripetersi sarà estremamente difficile. Rispetto a quattro anni fa, non potremo più contare sul fattore sorpresa. Ogni avversaria affronterà la Grecia con la dovuta cautela, senza sottovalutare la squadra di Rehhagel.
Osservando la squadra sotto il profilo tecnico, rispetto alla squadra che vinse il titolo nel 2004 non ci saranno quattro titolari storici: il capitano Theodoro Zagorakis; il nostro amico Zisis Vryzas, ben noto al pubblico italiano; i difensori Panagiotis Fissas e Michalis Kapsis. Tuttavia, i nuovi innesti appaiono all’altezza del compito. C’è in più un bomber di razza come Theofanis Gekas, che in Germania ha trovato la sua definitiva consacrazione. Altro innesto di rilievo è quello di Ioannis Amanatidis, centrocampista offensivo dotato di ottima tecnica. Molto buoni si presentano pure i nuovi titolari della difesa, Sotiris Kyrgiakos e Vassilis Torossidis. Di pregevole valore si presentano pure i rincalzi, che offrono la possibilità di avere una rosa competitiva.
Soprattutto, c’è ancora il coach tedesco Otto Rehhagel, il vero grande artefice del trionfo del 2004 in Portogallo. Indipendentemente da come andranno le cose in questo torneo, Rehhagel si è già conquistato un posto importante nella storia dello sport ellenico. La presenza del tecnico tedesco ha impresso una svolta decisiva al movimento calcistico nella Repubblica Ellenica. Ora la Grecia pare avere trovato perlomeno una certa continuità di rendimento. La qualificazione alla fase finale di Euro 2008 ne è la dimostrazione più evidente.
Dopo l’eliminazione dalla fase finale dei Mondiali 2006, i “grecofobi” di tutto il mondo furono pronti a ironizzare sul mancato traguardo, asserendo che la Grecia era tornata ai suoi “livelli tradizionali” di scarsità e mediocrità. Erano tanti a pensare che per lungo tempo non avremo più visto la Repubblica Ellenica protagonista delle competizioni di alto livello. Invece, la squadra di Rehhagel ha smentito gli scettici conquistando in maniera autoritaria la qualificazione alla fase finale dell’Europeo. La Grecia ha vinto in modo netto il suo girone con un ruolino di marcia di tutto rispetto: dieci vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. A chi obietta che il girone era facile, si può rispondere che la compagine ellenica ha dato prova di personalità e maturità, riuscendo a vincere molte gare in trasferta. La nuova dimensione della nazionale greca, intesa come consistenza dei risultati e del gioco, è ormai un dato acquisito
Ripetiamo che è vietato illudersi. La vittoria nel 2004 fu una sorta di miracolo e il bis appare impresa improba (seppure niente sia impossibile nel calcio…). Tuttavia, vi è l’obbligo di fare bella figura per confermarsi nel gotha del calcio che conta. Questo deve essere il vero obiettivo della nazionale ellenica per smontare sul nascere le dicerie delle malelingue pronte a deriderci.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007
Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005
di Rudy Caparrini
prefazione di Franco Cardini
ed. Masso delle Fate, 2006