Atene 2006: diario di viaggio
di Rudy Caparrini
Mondo Greco 12 gennaio 2007

Dal 27 al 29 dicembre 2006 mi sono recato ad Atene. Di questa mia tre giorni desidero dare notizia agli amici di Mondo Greco con questo diario, che vuole essere un misto di cronaca e commento, secondo lo stile classico del Rudy Caparrini cantore della Grecia contemporanea.

Tanti sono stati motivi di questo viaggio, di tipo personale e professionale. Dall’estate del 2005 non ero più stato in Grecia e quindi ne sentivo molto la mancanza. Una crisi d’astinenza tanto più grande poiché, in questi ultimi mesi, ho masticato la cultura ellenica contemporanea in ogni salsa essendo stato impegnato nella stesura del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), Edizioni Polistampa, di cui sono il curatore e coautore insieme a Ninni Radicini e Vincenzo Greco. La necessità di promuovere questo volume mi ha fornito il pretesto per compiere questo viaggio. Un impegno di assoluto piacere, giacché da molto tempo desideravo recarmi in Grecia in inverno, dopo esserci stato più volte in estate una volta all’inizio di ottobre, che di fatto, è ancora estate nel paese ellenico.

Approfittando di una breve pausa che il mio lavoro quotidiano mi offriva, ho colto l’opportunità per un viaggio che unisse l’utile al dilettevole. Una volta presa la decisione e dopo avere spiegato le ragioni del viaggio a Sandra, la mia adorabile mogliettina, ho provveduto alla prenotazione. Appoggiandomi all’agenzia Meltemi, di proprietà dell’amico Antonio Ortolani, ho fissato il soggiorno e il volo con la mitica Olympic Airlines. Dire che tutto è andato bene è perfino riduttivo. In un paese come l’Italia, dove la lamentela è lo sport nazionale, per una volta che si è rimasti soddisfatti non si deve esitare nel manifestare la propria soddisfazione.

La mattina del 27 dicembre è iniziata questa avventura, la mia quinta volta in Grecia. Ho volato ottimamente con Olympic (come al solito) e sono giunto in perfetto orario al Venizelos, dove un cielo cupo, assai poco greco, ci ha accolto. Già all’aeroporto ho potuto cimentarmi in quelli che erano due obiettivi basilari del viaggio: fare sfoggio della mia accresciuta conoscenza della lingua greca e verificare i nuovi passi avanti compiuti dalla Grecia contemporanea. Il recupero del bagaglio è stata veloce e ben presto sono potuto andare a prendere la metropolitana che dal Venizelos porta in città, infrastruttura di vitale importanza che non avevo ancora avuto modo di provare. La metro mi ha semplicemente entusiasmato, mostrandosi perfino più efficiente delle testimonianze pervenute (fra cui quella del bravissimo Paolo Giusti). La metropolitana, pulita e funzionante, è partita in perfetto orario e in appena mezz’ora mi ha portato in città, precisamente alla fermata Sintagma, dove sono sceso per prendere un nuovo treno e scendere definitivamente ad Acropoli, ove era ubicato il mio albergo: Herodion Hotel.

Come accaduto altre volte, sia per me sia per l’amico Paolo Giusti, la scelta di Meltemi è stata una garanzia. Il fido Christian, uomo ovunque dell’agenzia, mi aveva sistemato presso un quattro stelle di valore, un albergo bello sotto ogni punto di vista e che mi sento di suggerire a chiunque: per la posizione, per il prezzo abbordabile, per il suo personale di servizio. Herodion si trova nella via Rovertou Galli, a pochi metri dalla fermata di metropolitana Acropoli, parallela all’Aeropagitou, lo stupendo corso pedonale realizzato per le Olimpiadi che si estende ai piedi del sito archeologico fra i più celebri al mondo (si veda il sito di Herodion a www.herodion.gr).

Dopo una salutare doccia, esco per andare a cena da Vincenzo Greco, coautore del libro ma soprattutto un grande amico. Vincenzo è un ragazzo bravissimo, oltre che uno studioso preparato, autorevole esperto della politica estera greca specializzato per le relazioni fra Grecia e Turchia. Io e lui rappresentiamo uno di quei casi di amicizia in stile contemporaneo che in passato sarebbero stati impossibili. Ci siamo incontrati per mezzo di Internet quando il sottoscritto, sempre più interessato a ciò che accade oggi in Grecia, si mise alla ricerca di qualche collega con il quale poter dialogare a proposito delle vicende contemporanee della Repubblica Ellenica. Fui molto fortunato a trovare questo giovane, Greco di cognome e di fatto giacchè il padre, originario di Agrigento, ebbe la buona idea di sposare una signora di nazionalità greca.

Fin dai primi contatti compresi che io e Vincenzo avevamo molte cose in comune e che avremmo potuto fare molto insieme in futuro. Poco dopo ci incontrammo per la prima volta, a Firenze nel maggio 2004. Da allora, il nostro sodalizio ha registrato una crescita esponenziale. Fino a scrivere un libro sulla Grecia contemporanea, col fondamentale apporto di Ninni Radicini. Dopo avere conseguito il dottorato di ricerca a Firenze, da un anno e mezzo Vincenzo vive con la fidanzata Stefania ad Atene, dove lavora come ricercatore per alcune Università e altri enti ellenici. La presenza di Vincenzo nella capitale greca, oltre alla sua perfetta conoscenza della lingua, mi avevano permesso di fissare molti appuntamenti in anticipo, grazie anche alle preziose informazioni fornite da Dimitri Antoniou e Ninni Radicini.

Nei giorni 28 e 29 dicembre abbiamo avuto una fitta serie di incontri, piacevoli e proficui al tempo stesso. Il tema dei colloqui è stato il nostro libro e l’aiuto che ciascuno di loro potrebbe fornire per la promozione. A tutte persone incontrate abbiamo consegnato una bozza del volume chiedendo loro un giudizio, che per l’autorevolezza dei soggetti, in questione è senza dubbio meritevole di attenzione. Per ovvie ragioni non riporterò i dettagli di questi incontri, che racconterò in rigoroso ordine cronologico.

La mattina del 28 ci siamo incontrati in pieno centro con Nikos Klistsiskas, collega di Mondo Greco. Un incontro piacevole che ci ha consentito di apprezzare la molte virtù di Nikos, intellettuale dai molti interessi, grande conoscitore della politica greca e (forse ancora di più) delle vicende italiane.

Insieme ci siamo al recati al nostro secondo appuntamento, presso la sede dell’Ansa ad Atene, dove ci aspettava il giornalista ellenico Demetrio Manolitsakis, amico di vecchia data di Klitsikas, che per tanti anni è vissuto in Italia e che adesso collabora con l’ufficio diretto da Furio Morroni, assente in quei giorni ma comunque prezioso nel lavoro di preparazione del meeting d’intesa con Ninni Radicini. Manolitsakis è un vero signore, gentile e colto. Un’altra conversazione di estremo piacere.

La nostra corsa frenetica è proseguita con il pranzo, dove abbiamo raccolto il cortese invito di Stelios Bithas, giornalista membro dell’ufficio stampa dell’Ambasciata di Grecia a Roma, che avevo conosciuto a Roma in occasione di un ricevimento organizzato dall’ambasciatore ellenico a Roma. Stelios ci attendeva nell’elegante quartiere di Kolonaki, centro culturale della capitale ellenica, dove ancora si trovano quei caffé letterari che un tempo il mondo ammirava alla mia Firenze. Pranziamo con Stelios e con piacere veniamo a sapere che Teodoro Andreadis, capo redattore di Foro ellenico, ha pubblicato di recente un libro da titolo "Profumo d’Italia". Pertanto, non possiamo esentarci dal fare i nostri complimenti all’amico Teodoro, giovane di valore con un già un buon curriculum e con un futuro roseo di fronte. Passiamo altre tre ore insieme a Stelios in un bel locale sempre a Kolonaki, che in questo viale somiglia molto al londinese Covent Garden, dove ci gustiamo un caffé con tutta calma. Da parte mia, rimango stupito dalla straripante presenza di gente che pranza e beve a ogni ora.

Saluto Stelios, lascio libero Vincenzo di stare a cena con la sua metà e torno in albergo per prepararmi all’ultimo appuntamento di questa ricca giornata, che mi avrebbe visto incontrare con Pelagia Kotsoni, altra persona legata a Mondo Greco e pure lei appassionata di storia e politica contemporanea. Ceno rapidamente e rientro presto in albergo, perché la giornata successiva si presentava altrettanto fitta di colloqui.

Il giorno 29 sono ancora con Vincenzo e lo dedichiamo a coloro che rappresentano l’Italia ad Atene. Il gentilissimo Angelo Saracini, presidente del Comites Grecia, ci ha dato appuntamento presso l’Istituto di cultura italiano, appena riaperto nella storica sede di Patission, di fronte al celebre Politecninco, dopo un restauro durato ben 25 anni! Insieme ad Angelo ci attende Anna Amendolagine, dirigente dell’Istituto e de facto facente funzione della direttrice, che in quei giorni è assente. Visitiamo la bella sede, che ospita la mostra "Miti del Mediterraneo", soffermandoci nello splendido salone dei ricevimenti dove alcune opere di valore impreziosiscono un ambiente raffinato. Angelo e Anna ci intrattengono a lungo, offrendoci l’opportunità di parlare di tante cose e di conoscere molti aspetti della presenza italiana ad Atene, o meglio della "non presenza". Con stupore verifichiamo che le autorità politiche e le aziende italiane prestano scarso valore alla Grecia, nonostante la vicinanza. Ci stupisce il fatto che nessun grande banca del nostro paese ha una propria sede ad Atene. Una lacuna che, prima o poi, dovrà essere colmata.

Ero già abbastanza soddisfatto dell’accoglienza che mi aveva riservata invitato ma Angelo è perfino voluto andare oltre, invitandomi al pranzo che fissiamo per le 14.30, orario usuale per i greci. Nel frattempo, visito insieme a Vincenzo il museo archeologico di Atene e vedo dal vivo alcune opere di che prima avevo notato solo nei libri: la maschera di Agamennone, il cavallo di Fidia, molti bronzi celebri e tante altre meraviglie, che non si possono descrivere in poche parole.

Mi imbarco sul bus per raggiungere Angelo, che mi porta a pranzo nella zona di Ano Patissia, insieme alla simpaticissima moglie Clery. I due sono una gran bella coppia, perfetto connubio di italo-greco. Angelo e Clery si conobbero nei primi anni ’70 sui banchi della facoltà di architettura a Roma, dove lei si era trasferita a studiare per sfuggire alla feroce dittatura dei Colonnelli. Angelo e Clery vivono ad Atene da oltre trent’anni e sono quindi testimoni eccezionali della storia contemporanea greca che io, Vincenzo e Ninni abbiamo cercato di raccontare in modo realistico. Il pranzo con la famiglia Saracini, oltre al piacere di stare con loro, è un’altra grande opportunità per me di parlare un po’ di greco, suscitando la sorpresa del cameriere. Dopo il pasto, ottimo e abbondante, Angelo e Clery mi hanno ospitano nella loro casa, dove posso conoscere l’elegantissima Elpida, la loro soave gattina. A coronare una giornata di accoglienza sontuosa, Angelo mi regala un libro che rievoca la storia degli italiani di Grecia prima di portarmi alla vicina fermata del metrò. Ci salutiamo con calore, certi che ci rivedremo presto.

A cena sono di nuovo con Vincenzo e Stefania, i miei fantastici pigmalioni di quei giorni ateniesi. La loro accoglienza è stata al di là di ogni aspettativa e quindi è alquanto doveroso. ci salutiamo promettendo un pronto ritorno ad Atene, con l’obiettivo di una presentazione ufficiale del nostro libro nella capitale ellenica.

Sono arrivato rapidamente al 30 dicembre, giorno della mia ripartenza per l’Italia. Il volo Olympic per Roma è alle 17 e quindi ho l’intera mattinata a disposizione per ammirare la città. Approfittando della magnifica posizione dell’Hotel Herodion, riesco a godermi per intero i luoghi più significativi di Atene. Percorro per intero l’Aeropagitou, salgo fino all’ingresso del Partenone per poi scendere dalle vie strette e tipiche, costeggiando la mitica Agorà fino a Monastiraki, dove il suo mercato tipico esprime sempre tanta passione genuina. Quindi ripercorro la sempre affascinante Plaka e rientro all’albergo Herodion. A quel punto si inizia il viaggio all’inverso: fermata metrò Acropoli, scendo a Sintagma, prendo la coincidenza in direzione del Venizelos, con una nuova sosta alla fermata Doukissis Plakendias, tappa obbligata compiendo il percorso dalla città verso lo scalo aeroportuale.

Mi godo ancora un poco il Venizelos, aeroporto gioiello e di grande funzionalità, ottimamente organizzato per il check-in e così rilassante e arioso che l’attesa non è mai troppo lunga e stancante. Il volo Olympic è puntuale e quindi alle 17 in punto lascio il suolo greco. per fare ritorno nel solo luogo dove mi trovo meglio che in Grecia: la mia casa a Malmantile, dove mi attende mia moglie Sandra. Con la speranza che io e Lei si possa presto tornare insieme in terra ellenica.


La Grecia contemporanea 1974-2006 La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007
  Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005, di Rudy Caparrini Il Medio Oriente contemporaneo 1914-2005
di Rudy Caparrini
prefazione di Franco Cardini
ed. Masso delle Fate, 2006


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